Dopo il mesto epilogo della Targa Florio il Campionato Italiano Rally rientra in “campo” con una gara su terra, il Rally dell’Adriatico che vale anche per il Campionato Italiano Terra. La corsa parte subito con una brutta sorpresa, le prove speciali di Panicali ed Avenale vengono infatti mutilate di circa sei chilometri ciascuna. La prima tappa parte subito nel segno della Skoda Fabia R5 di Umberto Scandola e Guido D’Amore. Il veronese fa suo il miglior tempo nelle prime quattro prove speciali scavando un vantaggio abbastanza confortante sulla sorpresa di giornata, Kalle Rovanpera con la Peugeot 208 T16 R5.

Il giovanissimo finnico si mette alle spalle la Ford Fiesta R5 di Simone Campedelli e la Peugeot 208 T16 R5 ufficiale di Paolo Andreucci. Campedelli passa al contrattacco sul secondo passaggio di Santo Stefano, quinta prova speciale, dove sigla il miglior tempo davanti a Scandola e passa in seconda posizione assoluta a dieci secondi netti da Scandola. La reazione del veronese è fulminea: si aggiudica il secondo ed il terzo passaggio di Avenale ed il terzo passaggio di Santo Stefano ipotecando la vittoria della prima tappa.

Alfredo De Dominicis con una Skoda Fabia R5 compie un exploit vincendo la PS Spettacolo Città di Cingoli, ma Scandola resta ben saldo al comando davanti al rimontante Andreucci. Problemi non meglio specificati retrocedono Rovanpera junior quarto, alle spalle anche di Campedelli. Nel frattempo già fuori gioco l’altro Junior della gara, il boliviano Marquito Bulacia, fermo con una ruota della Ford Fiesta R5 staccata. Il sudamericano rientra in gara il giorno successivo assieme ad altri partecipanti; il primo passaggio di Laghi vede Campedelli siglare il miglior tempo e precedere Scandola di tre secondi nella classifica di Gara 2.

Ne deriverà un confronto agguerrito tra il veronese ed il romagnolo che si protrarrà fino alla fine della gara. Confronto che vede le Peugeot in disparte: Andreucci si dimostra poco incisivo mentre Rovanpera prima compie una divagazione in un campo poi si infossa, ritirandosi alla fine della dodicesima speciale per il cedimento del radiatore. Pur vincendo quattro PS, Scandola perderà Gara 2 con un ritardo di tre secondi e sei decimi. Al pilota Skoda non sfugge comunque la vittoria nella classifica aggregata che gli frutta un bonus di tre punti in classifica generale di campionato, in cui è però ancora leader Andreucci con un vantaggio di sei lunghezze; Campedelli è staccato di sei punti e mezzo dal lucchese, autore di una gara dimessa che gli frutta il terzo posto aggregato.

Per quanto riguarda la classifica del Campionato Terra il successo arride alla Peugeot 208 T16 R5 di Nicolò Marchioro, che nella aggregata termina addirittura quarto assoluto a dimostrazione dell’eccellente livello di pilotaggio raggiunto da questo pilota dopo anni sugli sterrati. Marchioro batte un altro specialista degli sterrati, Andrea Dalmazzini, che rischia tra l’altro di compromettere la gara con un’uscita già nello shakedown. Fortunatamente i meccanici della GB Motors riescono a mettere una pezza ai danni subiti alla Ford Fiesta R5; certamente l’uscita pesa sul morale di Dalmazzini che in gara non riesce ad attaccare come vorrebbe.

Terzo posto tra i “Terraioli” per un’altra Ford Fiesta, quella di Luigi Ricci, che viene anche sanzionato con dieci secondi di penalizzazioni rivelatisi alla fine ininfluenti sul risultato. Ricci precede nella aggregata il siciliano Andrea Nucita, che con Marco Vozzo riesce ad avere la meglio sulla sfortuna dopo i problemi patiti al Ciocco ed a Sanremo con la Skoda Fabia R5. La top ten della aggregata viene completato da piloti del Campionato Terra al volante tutti di vetture R5, per la precisione Daniele Ceccoli ottavo con la Ford Fiesta R5, Edoardo Bresolin nono con la Peugeot 208 T16 e De Dominicis decimo con la Fabia R5.

Tra le vetture a Due Ruote motrici doppietta di Marco Pollara con la Peugeot 208 Vti battendo Kevin Gilardoni; tra gli Junior netto successo di Damiano De Tommaso con la Peugeot 208 R2. Da notare anche l’esclusione nel post-gara di Luca Bottarelli con la Peugeot 208. Sono trentuno le vetture che terminano la difficile gara marchigiana, a cui si aggiungono sei concorrenti “non classificati” perché fermatisi nella prima giornata di gara ed i sette superstiti del Rally Regionale vinto dalla Renault Twingo RR di Giacomo Matteuzzi. Questi sconfigge nettamente la Mitsubishi Lancer Evo VI di Andrea e Mauro Balletti e la bellissima Bmw M3 E30 di Andrea Succi e Giancarla Guzzi; fermo purtroppo per cedimento della pompa benzina il ternano Federico Li Gobbi con la Opel Astra Gsi.