Francesco Bagnaia conquista il primo successo stagionale in MotoGP aggiudicandosi un tiratissimo Gran Premio di Aragona ad Alcaniz. Un successo importante, perché gli permette di salire al secondo posto in classifica di campionato, sia pur con un distacco di cinquantatre punti nei confronti di Fabio Quartararo, solo ottavo con la Yamaha ufficiale. Il round aragonese vede anche il rilancio di Marc Marquez con la Honda. L’ex-campione fallisce per sei decimi l’assalto alla vittoria ma ormai il livello di competitività è quello dei tempi migliori.

Mastica amaro anche il campione in carica Joan Mir. Con la Suzuki Ecstar completa il podio ma subisce il sorpasso in classifica da parte di Bagnaia e di fatto deve dire addio alle residue possibilità di confermare il podio. L’evento di Alcaniz conferma le grandi capacità dell’Aprilia. Non però con il neo-acquisto Maverick Vinales, che sconta il burrascoso divorzio dalla Yamaha e chiude appena diciottesimo davanti a Valentino Rossi, ormai abbonato alla coda della classifica. Bensì con Aleix Espargaro che conquista un gran quarto posto per la gioia dei meccanici della casa di Noale.

Aleix surclassa ancora una volta il fratello Pol Espargaro che, nonostante disponga della potentissima Honda ufficiale, annaspa al tredicesimo posto. Quinta piazza per un arrembante Jack Miller con la seconda Ducati ufficiale. A proposito di ducatisti, l’evento iberico rilancia anche le ambizioni del portacolori del Moto Club Spoleto Enea Bastianini, gran sesto: è uno dei migliori piazzamenti dell’ex-campione Moto2 nella classe principale. La Ktm si mantiene poi ad alti livelli con Brad Binder, settimo davanti a un Quartararo “dimesso” e a Jorge Martin, che con la Ducati di Pramac delude un po’ i molti fans presenti sugli spalti aragonesi.

Viceversa, GP di Aragona positivo per il basco Iker Lecuona che con la Ktm di Tech3 è ottimo undicesimo stretto tra la Honda LCR di Takaaki Nakagami e la Suzuki Ecstar di Alex Rins. Per Lecuona la soddisfazione di avere preceduto al traguardo non solo il compagno di team Danilo Petrucci, ma anche la Ktm ufficiale di Miguel Oliveira. Entrambi comunque riescono ad artigliare dei punti, con il portoghese quattordicesimo ed il ternano quindicesimo e con la testa proiettata verso la Dakar 2022.

Oltre la zona punti, un folto gruppo di demotivati concorrenti preceduti da Cal Crutchlow che sembra quasi subire la Yamaha ufficiale ereditata da Vinales. Delusione enorme poi per Johann Zarco che con la Ducati Pramac Racing si gioca le residue chances di titolo. Il diciassettesimo posto lo fa sprofondare anche in classifica generale dove ora è quarto, a venti punti da Mir e ventiquattro da Bagnaia.

Abbiamo già parlato di Vinales e Rossi, ed è davvero deprimente che due grandi protagonisti della categoria ora duellino per un piazzamento fuori dai punti. Mentre per Vinales si può invocare la carenza di esperienza sulla moto veneta, per Rossi si può parlare di un passo di addio senza motivazioni. A rendere ancor più mesto il weekend del “Dottore”, il ventesimo ed ultimo posto del fratellino Luca Marini con la Ducati cogestita tra la Reale Avintia ed il suo team ed anche la caduta di Jake Dixon che certo sconta la carenza di esperienza.

Anche Alex Marquez finisce subito a terra, compromettendo le velleità della vigilia. Per la MotoGP appuntamento ora a Misano tra sette giorni, per il primo round in terra romagnola. Ne seguirà un altro in ottobre, dopo la trasferta americana che, oltre alla confermata gara di Austin -forse con limitazioni per il pubblico-, potrebbe includere la tappa di Rio Hondo, qualora le condizioni sanitarie in Argentina fossero soddisfacenti.