Come da tradizione pluridecennale il Campionato Italiano Rally prende il via dalle stradine del Rally il Ciocco e Valle del Serchio. Sugli asfalti lucchesi brilla la stella di un nuovo pretendente al titolo italiano. Si tratta di Simone Campedelli che, al volante di una Ford Fiesta R5 e con Pietro Elia Ometto alle note, è il primo leader dopo la PS spettacolo di Forte dei Marmi. Campedelli detiene la leadership fino alla quarta prova speciale, il primo passaggio sulla speciale “Il Ciocco”, poi sul secondo passaggio di Massa-Sassorosso viene scalzato da Paolo Andreucci ed Anna Andreussi con la Peugeot 208 T16 R5.

Il garfagnino pluricampione del CIR legittima la leadership con una serie di quattro PS consecutive vinte dalla ottava all’undicesima, per poi resistere al ritorno di Campedelli sui secondi passaggi di “San Rocco” e “Noi Tv”. La prima tappa va quindi in archivio con Andreucci al comando, seguito da Campedelli e Alessandro Perico. Nella seconda tappa tra il primo passaggio di Careggine e quello di Coreglia maturano una serie di colpi di scena. Sulla quattordicesima speciale si fermano dapprima la Skoda Fabia R5 di Umberto Scandola e Guido D’Amore, poi la Hyundai i20 R5 di “Ciava”.

Nella prova successiva a fermarsi è Andreucci, che deve così rinunciare al successo nella gara di casa. Sul secondo passaggio di Careggine si ferma la corsa di Andrea Nucita e Marco Vozzo con la Skoda Fabia R5. Il siciliano deve rinunciare al primato di tappa per i danni causati da una foratura alla posteriore destra. Dopo tutti questi ritiri Campedelli s’insedia in testa alla classifica mantenendola fino alla fine, anche se sul passaggio finale di Coreglia il miglior tempo lo stacca Alessandro Perico in coppia con Mauro Turati sulla Skoda Fabia R5.

La classifica finale aggregata del rally vede Campedelli primo con due minuti di vantaggio su Rudy Michelini e Michele Perna con la Ford Fiesta R5. Ennesima bella gara per il lucchese, non iscritto al campionato, che sostituisce Andreucci nel cuore degli appassionati dopo la resa del pluricampione. Al terzo posto Perico. Il lombardo beneficia dei molti ritiri ma non riesce a conquistare quella piazza d’onore che gli avrebbe fruttato punti preziosi in ottica campionato. Dopo il ritiro di “Ciava” l’onore Hyundai lo salva Elwis Chentre che con Fulvio Florean alle note termina quarto assoluto.

Quinto posto per Ivan Ferrarotti che con Giacomo Ciucci dimostra un buon affiatamento con la Ford Fiesta R5 nonostante una penalità di dieci secondi. Questo fardello rischia fino all’ultima prova di farlo finire alle spalle della Ford Fiesta R5 di Antonio Rusce e Sauro Farnocchia. Più staccato in settima posizione Luca Panzani vincitore della Super 2000 con una Peugeot 207. L’esordio dell’Abarth 124 Rally nel CIR vede Fabrizio Andolfi e Marco Menchini artigliare un’ottima ottava posizione assoluta. Peccato per Salvatore Riolo che con un’altra Abarth 124 è costretto proprio sull’ultima PS a rinunciare ad un buon piazzamento a causa di un cedimento del semiasse.

Successo in R2B per Marco Pollara e Giuseppe Princiotto con la Peugeot 208 e per i due siciliani nona posizione assoluta, davanti all’identica vettura di Gianandrea Pisani. Nella graduatoria 2 Ruote Motrici successo per Kevin Gilardoni con la Renault Clio R3T e Corrado Bonato alle note. L’ex-formulista nella classifica assoluta finisce alle spalle di Gianluca Tosi ed Alessandro Del Barba con la Renault New Clio R3C. In R1B vittoria per Stefano Martinelli con la Suzuki Swift R1 davanti al tedesco Veit Konig. Diversi gli altri piloti stranieri in gara ed il migliore è Hiroki Arai sedicesimo con la Ford Fiesta R2B.

Ritirati tutti gli altri e tra questi spicca il binomio finlandese formato da Kalle Rovanpera e Risto Pietilainen con la Peugeot 208 T16 R5, fuori gioco sull’ottava speciale con la ruota posteriore sinistra aperta. Il figlio di Harri Rovanpera è poi ripartito nella seconda tappa senza però rientrare nella classifica finale formata da trentasette equipaggi. A questi si aggiungono i ventotto equipaggi del rally nazionale in cui Luca Artino, vincitore sul campo con la Skoda Fabia R5, viene retrocesso ventiquattresimo da una penalità di dieci minuti.

Egisto Vanni con la Ford Fiesta R5 rileva il successo a tavolino davanti all’immortale Peugeot 306 Maxi di Mauro Lenci. Tra i Nazionali anche l’unico equipaggio Femminile giunto al traguardo formato da Giulia Serafini e Sara Baldacci con una Peugeot 106 N2. Subito ritirata Luciana Bandini con la Renault Clio Williams A7.






