La WSBK si chiude nel fine settimana di Losail con un doppio evento in notturna. I giochi per il titolo sono archiviati già da Magny Cours a favore del fortissimo Jonathan Rea ma tutta l’attenzione è incentrata sul confronto per il secondo posto in classifica assoluta tra Tom Sykes con l’altra Kawasaki ZX-10 RR ufficiale e Chaz Davies con la Ducati Panigale R, in netta rimonta nelle ultime gare complice l’infortunio patito da Sykes. La prima manche vede l’ennesimo dominio di Rea, riassunto di una stagione da incorniciare per il britannico.
Partito perfettamente, domina la corsa da bandiera a bandiera nonostante Davies e Marco Melandri spingano al massimo le loro Ducati Panigale R completando con merito il podio. Con Sykes solo sesto sotto la bandiera a scacchi, Davies si porta al secondo posto in classifica provvisoria. Soddisfazioni per l’Italia vengono anche dalle Aprilia RSV4 RF di Eugene Laverty e Lorenzo Savadori che terminano nell’ordine ai piedi del podio.
Per la MV Agusta 1000 F4 di Leon Camier c’è il nono posto alle spalle del “globetrotter” Sylvain Guintoli al manubrio della Kawasaki ZX-10 RR di Puccetti e davanti alla “verdona” di Roman Ramos, uno dei diversi spagnoli messisi in luce in questa stagione. Il migliore della pattuglia iberica è Jordi Torres settimo con la BMW S 1000 RR. Per quanto riguarda gli altri italiani, ben poco da dire.
L’unico a punti è Roberto Rolfo tredicesimo al debutto con la Kawasaki ZX-10 RR di Grillini dopo l’appiedamento nel Mondiale Supersport da lui iniziato benissimo ed una incursione vincente su una Triumph alla Salita dello Spino valida per il Campionato Italiano Velocità Salita motociclistico. Ritirati tutti gli altri con Raffaele De Rosa ed Alessandro Andreozzi finiti a terra e Davide Giugliano piantato per l’ennesima volta in asso dalla grande delusione del 2017, la Honda CBR 1000 RR ufficiale.
La moto giapponese raggranella appena quattro punti col dodicesimo posto di Jake Gagne, uno dei molti piloti alternatisi in questa stagione a dir poco sciagurata. Anche le Yamaha ufficiali non raccolgono nulla con Michael Van der Mark -forse demoralizzato dal deludente esordio in Moto Gp con la Tech3- ed Alex Lowes entrambi caduti. Solo quattordici i concorrenti al traguardo in questa selettiva prima manche. Nella seconda manche non parte Giugliano frustrato dalla mancanza di affidabilità della CBR ufficiale, e si registra un colpo di scena immediato con l’incidente che elimina Sykes.
Per Davies è il lasciapassare per il secondo posto nella classifica finale di campionato. L’inglese, galvanizzato, comanda per qualche tornata ai danni di Rea ma al terzo giro soccombe al ritmo inarrestabile del Campione del Mondo. Davies si accontenta di un buon secondo posto, mentre le Yamaha si riscattano subito con Lowes terzo e Van der Mark quarto sotto la bandiera a scacchi. Ottimo quinto posto per la Ducati Panigale R curata da Barni dell’iberico Xavi Fores, già autore di diversi piazzamenti da assoluto nell’arco del campionato.
Fores è capace di battere un Melandri ormai demoralizzato e la superstite Aprilia ufficiale di Laverty. Quanto a Savadori, viene appiedato da un problema tecnico nello stesso giro fatale a Sykes. Si confermano stranamente all’ottavo, nono e decimo posto Guintoli, Camier e Ramos. Nel Campionato Mondiale Superbike è forse la prima volta in assoluto che tre piloti confermano nella seconda manche le posizioni ottenute nella prima gara.
Un po’ più di soddisfazioni per i nostri portacolori con De Rosa undicesimo con la BMW superstite, Andreozzi tredicesimo dietro a Gagne e Rolfo quindicesimo davanti alla Kawasaki che Lucio Pedercini schiera per l’italo francese Jeremy Guarnoni. Si chiude un campionato 2017 in chiaro-scuro per la Ducati. Davies artiglia il secondo posto in classifica finale ma Rea si è dimostrato imprendibile per quasi tutta la durata del campionato.
Lo conferma il numero dei giri al comando: ben duecentosettantaquatttro tornate in testa per il campione del mondo contro le “sole” centoquarantaquattro di Davies. Appuntamento ora all’ultima domenica di febbraio 2018 quando a Philip Island partirà l’edizione 2018 del WSBK. Si riproporrà il dualismo Ducati-Kawasaki oppure Yamaha, Aprilia e MV Agusta saranno in grado di dire la loro nel discorso titolo?