Secondo round stagionale in chiaroscuro per la Ducati nel WSBK. Sulla pista di Buriram in Thailandia, che da questa stagione ospiterà anche una tappa del Motomondiale, Marco Melandri non brilla e viene scalzato dalla vetta della classifica da Jonathan Rea. L’ufficiale Kawasaki comunque non conta su un vantaggio molto ampio. Solo due lunghezze lo separano dal forte romagnolo e la situazione rimane incertissima. Rea si aggiudica la prima manche senza particolari difficoltà alla guida della sua ZX-10 RR, mentre alle sue spalle è bagarre tra i ducatisti per il resto del podio.

La seconda posizione arride al sorprendente Xavi Fores, che con la Ducati Panigale R di Barni realizza una performance maiuscola. Ormai l’iberico, grazie anche ad una moto preparata ad alto livello, ambisce ad un ruolo di protagonista di alta classifica. Chaz Davies completa il podio con la Ducati Panigale R ufficiale, mentre quarto posto per Leon Camier che riporta in alto una Honda CBR 1000 RR dopo la disastrosa stagione 2017. Camier dimostra un ottimo livello di pilotaggio e la Honda si dimostra molto affidabile: un binomio dunque da tenere d’occhio nelle prossime gare del campionato, in grado di spezzare l’eterno duello Ducati-Kawasaki.

Tom Sykes non fa faville e chiude “solo” sesto, stretto tra le Yamaha YZF R1 di Alex Lowes e Michael Van der Mark. Melandri è solo ottavo, davanti all’Aprilia RSV4 ufficiale di Eugene Laverty, mentre la Top Ten la chiude la MV Agusta 1000 F4 di Jordi Torres. Il suo successore sulla BMW S 1000 RR, il francese Loris Baz, termina appena undicesimo davanti a Lorenzo Savadori sulla seconda Aprilia ufficiale. Sui diciannove partenti si ritira solo Ondrej Jezek per problemi tecnici occorsi alla Yamaha YZF R1 di Guandalini. Nella seconda manche salgono in cattedra le Yamaha con Van der Mark e Lowes che si scambiano ripetutamente la leadership.

Per il team ufficiale di Iwata la festa si interrompe però all’ottavo giro con Davies che scavalca i due agguerriti avversari e si invola verso una bella vittoria. A Van der Mark e Lowes restano solo i due restanti gradini del podio, piazzandosi nell’ordine. Con il quarto posto Rea conquista la vetta del campionato, ma con un margine come detto molto risicato. La squadra ufficiale Kawasaki non ottiene soddisfazioni poi da Sykes, fermo dopo sette giri per guasto meccanico. Quinto posto per Xavi Fores che ora occupa la terza posizione provvisoria nella classifica del Campionato Mondiale Superbike.

Siamo solo alla seconda gara stagionale, ma nessuno si sarebbe aspettato una simile bella progressione dall’iberico. Continua il buon momento di Camier che chiude sesto davanti ad un Melandri in crisi. Sorprende poi il turco Toprak Razgatlioglu che con la Kawasaki ZX-10 RR di Puccetti è ottavo e secondo tra gli indipendenti. Nella prima manche aveva chiuso solo quindicesimo. A chiudere la Top Ten c’è l’americano PJ Jacobsen con la Honda CBR 1000 RR della TripleM. Per Loris Baz solo un deludente dodicesimo e penultimo posto.

Sono appena quattordici infatti i piloti che terminano la gara, con la classifica chiusa da Jake Gagne ancora molto deludente con la Honda ufficiale. Oltre a Sykes anche Leandro Mercado viene fermato da problemi tecnici a due giri dalla fine, mentre Laverty cade dopo quattro tornate. Nell’incidente resta coinvolto anche Torres, che tenta di ripartire ma è costretto dopo poche curve a fermarsi definitivamente.

Squalificato infine Jezek che, dopo essere rientrato ai box ed essere stato dichiarato ufficialmente ritirato, ha ripreso la gara con la sua Yamaha violando il regolamento. All’esposizione della bandiera nera il ceco riguadagna subito il box evitando pesanti sanzioni disciplinari. Prossima gara del Mondiale Superbike a metà Aprile, con il ritorno in Europa sulla pista spagnola di Aragon.
